Davvero bella e imponente si innalza nel piccolo borgo feudo della potentissima famiglia Pamphili. Completamente o quasi rinnovata nel '600 con interventi anche del Borromini. Affascinanti i resti dell'antica costruzione. Particolare la facciata antica con le torri seicentesche.Merita una sosta davvero
in occasione della festa della castagna a San Martino, abbiamo avuto modo di fare la visita guidata all'abbazia: molto bravo il bibliotecario che ci ha accompagnato e che ci ha svelato tanti piccoli dettagli: in effetti, l'abbazia vista con gli occhi di un esperto ha tutt'altro valore!
L'abbazia merita una visita sia per chi si trova a Viterbo, sia per coloro i quali sono nei pressi del Lago di Vico. Dista infatti da entrambi massimo un quarto d'ora. La vera perla però è il "museo dell'abate", un gioiello di arte nascosto dietro una piccola porta. Per visitarlo chiedere al parroco, nella speranza di trovarlo. Lui, lì dal '73, ci ha raccontato la storia di questo meraviglioso posto. Non vi svelo altro, semplicemente lasciatemi dire che è assolutamente da non perdere.
Giornata uggiosa ai primi di Novembre. Al termine della Messa mi avvio in sagrestia per chiedere (prontissimo ad un comprensibile diniego) se posso visitare la sala capitolare, che avevo osservato chiusa nei pressi dei ruderi del chiostro.Un signore anziano si guarda intorno per vedere se c'è ancora 'lo storico', ammiccandomi che si tratta di un vero esperto che le sa tutte.Niente di più vero! Il fascino di un luogo dipende all'ottanta per cento dalla guida. Lo ' storico', che in seguito si è detto il bibliotecario dell'abbazia ha fatto presto a radunare una ventina di interessati conducendoci allo scriptorium, alla sala capitolare, agli angoli piùinteressanti della costruzione, illustrandocene le fasi, i materiali costruttivi, le curiosità e gli errori di costruzione fino al determinante intervento risanatore del Borromini. La sua spiegazione si è estesa alla storia del borgo e della località, diverticolo della Francigena e principato dei Panfili, potente famiglia della Roma rinascimentale papalina. Ci ha fatto vedere i libri antichi spiegandoci inchiostri e supporti; ha divagato sulle caratteristiche della illuminazione degli ambienti, vero fattore determinante dell'architettura.Ha fatto rispettosamente le bucce alla guida del Touring a proposito degli autori degli affreschidella sala del Capitolo.Il tutto, senza pagare un biglietto che avremmo volentieri corrisposto per questa visita perfetta!
Il borgo della frazione di San Martino al Cimino è molto carino e in posizione panoramica su Viterbo e dintorni. È pieno di ristorantini e vi sono due parcheggi all'interno delle mura
Questa è un'abbazia molto bella e imponente. E' stata restaurata e portata a questo splendore da Donna Olimpia Maidalchini che proprio per esserne stata la benefattrice ha il privilegio di essere sepolta all'interno della chiesa.
Abbiamo visitato questa Abbazia grazie ad un caro amico che ci ha fatto da guida permettendoci di scoprire sia la storia dell' Abbazia che di tutto l'abitato di San Martino. Consiglio di visitare l' Abbazia con l' ausilio di una guida ,vi permetterà di osservare tutto con occhi diversi e di apprezzare particolare che altrimenti rimarrebbero sconosciuti. Una bellissima esperienza!
Tra i mille panorami e costruzioni antiche della Tuscia, il borgo e l'abbazia di San Martino al Cimino non possono essere assolutamente trascurati. Se si arriva da Viterbo - da porta Romana - sono circa 5 km di costante salita. Conviene parcheggiare vicino alla porta che si apre sulla cinta muraria, e percorrere a piedi la strada che porta alla sommità del borgo, dove si staglia l'abbazia. All'esterno notiamo le due grandi torri campanarie del '600, la grande vetrata della facciata e i resti del chiostro sul fianco sinistro all'altezza dell'abside. Splendido interno piuttosto luminoso, con dipinti e sculture tombali realmente interessanti. Ma l'atmosfera complessiva della costruzione e del panorama che la circonda sono le caratteristiche che colpiscono di più il visitatore: da una parte i boschi dei Cimini, dall'altra la pianura verso il capoluogo. E continuano ad emozionare anche chi - come me - è passato per San Martino parecchie volte. Per finire un giro intorno per il borgo all'interno delle mura si può fare in poco tempo.
This Medieval cathedral reminds you of the Puy-du-Dome Cathedral in France. Essential, no thrills but with a great atmosphere.
La scenografia e la posizione dell'abbazia sono unici nel loro genere: domina la cittadina dall'alto e racconta la sua storia che và dall'anno mille all'anno 1650 quando la cittadina fu fondata da donna Olimpia Maidalchini