Attratti dalla pubblicità che lo indica come la seconda pinacoteca del Piemonte, abbiamo avuto modo di visitarlo in un pomeriggio di pioggia. Grande delusione: in un'epoca multimediale, di cuffiette e percorsi organizzati, qui regna il nulla più assoluto, con sale organizzate per epoche, ma senza una guida che possa avvincere il visitatore. LE didascalie poche, poco leggibili e spesso con approfondimenti legati agli studi recenti che non danno al visitatore quella conoscenza magari di base che si aspetta: chi era il pittore, il ruolo nella sua epoca, ecc. Vercelli è stata una scoperta per la bellezza artistica ma assolutamente inospitale per il turista che vuole essere guidato a conoscere cosa sta vedendo
La Compagnia di San Paolo promuove ogni anno un sito, un monumento del territorio, regalando ai visitatori che si prenotano in determinate date un Abbonamento Musei. Quest'anno è toccato ai musei vercellesi, veri gioiellini forse purtroppo poco conosciuti. Io ho scelto di visitare il Museo Francesco Borgogna, che conosco già ma che visito sempre con piacere. Le opere fanno parte del lascito di Antonio Borgogna, ricco collezionista e viaggiatore locale, che nel secolo scorso ne fece dono alla città, chiedendo di intitolare il Museo al padre Francesco.Il museo è quindi ospitato in quella che era l'abitazione di famiglia - un palazzo neoclassico - e possiede una collezione di quadri, mobili ed oggetti d'arte veramente cospicua e di tutto rispetto. Si snoda su tre piani, anche se al pianterreno c'è la parte più ampia. Alcune stanze - quelle più storiche - sono più piccole; molte hanno soffitti affrescati in modo originale e pavimenti di pregio. Altre, costruite per ospitare le opere d'arte, hanno il pregio di avere un'ottima illuminazione diffusa che proviene dall'alto, cosi che le opere siano ben visibili e senza riflesso.Contiene opere che vanno dal Rinascimento ( in particolare degli artisti che hanno operato in ambito piemontese come Martino Spanzotti, Gaudenzio Ferrari, Girolamo Giovenone, Bernardo Lanino ) per arrivare all'Ottocento e ad alcune opere del novecento nei piani superiori. Pregevole una Natività del Sodoma, che lavorò in Toscana e nel Lazio ma ebbe natali ed inizi a Vercelli, che lo ricorda con un busto in p.za Cavour. Vi è una grande sezione dedicata agli affreschi staccati dalle chiese locali perchè sconsacrate o distrutte e c'è una zona dedicata al restauro di queste opere. Un'ampia sala all'interno del percorso di visita serve per congressi e concerti.Tra le opere che ritrovo sempre con piacere vi è l'opera del divisionista Morbelli ( La monda del riso o Per ottanta centesimi) famosissimo e che è stato esposto in numerose mostre nel mondo, e l'opera di Quadrone che illustra lo studio dell'artista, ma tanti sono gli artisti rappresentati: Tiziano,Orazio Gentileschi, Ludovico Carracci, Angelica Kauffman, senza dimenticare quelli della scuola fiamminga ed olandese. In una sala del piano superiore sono presenti opere di Induno, pittore del risorgimento italiano. Ho visto che in alcune date vi sono proposte per attività adatte a tutta la famiglia, che terminano in giardino con una merenda offerta dai caffè storici della città ed altre visite guidate a tema. Se uno volesse dedicare una giornata alla città, si potrebbe aggiungere la visita al museo Leone, che merita, e ad altri luoghi della città come S. Andrea, la collezione del Duomo e la Sinagoga, tutte abbastanza vicine e raggiungibili a piedi.La visita guidata durava solo un'ora, pertanto ha potuto dare un'assaggio - per quanto soddisfacente - delle opere esposte, soffermandoci solo sulle più importanti. Unico neo di questa visita - ma ne comprendo la necessità - è che non ci si è potuti soffermare nelle sale, al termine, per poter ammirare con più agio anche le altre opere, perchè i gruppi si susseguivano. Ma certamente tutti ritorneremo: in fondo ora abbiamo l'abbonamento che ci consente l'entrata gratis!
Ricca collezione di opere pittoriche non solo vercellesi.Il museo non è ben segnalato, ma è al centro della città quindi dopo qualche giro si riesce sicuramente a trovare. Ne vale la pena.
Un museo molto interessante, con tantissimi capolavori di artisti soprattutto piemontesi. Anche il personale è disponibile. Interessanti anche le mostre antologiche.
il museo, aperto nella casa dell'avvocato Borgogna (1822-1906 ) collezionista d'arte , presenta 800 opere esposte su tre piani. Tra queste abbiamo particolarmente apprezzato gli affreschi staccati dalle chiese del territorio , e parecchie tavole del rinascimento piemontese con opere del Defendente Ferrari e Gerolaso Giovenone, interessanti anche alcune opere di fiamminchi olandesi e tedeschi del tardo 500. Tra gli arredi di maggiore pregio i tavoli di marmo antico.
Museo sempre molto attivo e ben organizzato per i bambini: numerosi incontri durante l'anno, sempre con tematiche diverse. mentre i bambini si divertono con le guide, in piccoli gruppi divisi per età, i grandi possono seguire una piccola visita a tema, anche questa varia ogni volta, sdmpre molto interessante. Bellissimi quadri ed opere, per una Vercelli che non ti aspetti.Alla fine ai bambini viene anche offerta la merenda.Più di così!
Io con la mia ragazza abbiamo deciso di dedicare una domenica a Vercelli, visitando diversi monumenti e abbiamo finito il percorso con la visita al museo Borgogna. Quest'ultima tappa ci ha veramente stupito per la ricchezza delle opere d'arte in esso contenute:quadri, affreschi, pale, oggetti preziosi e mobilio. Particolarmente gentile il personale.
Abbiamo partecipato alla iniziativa della Compagnia di Sanpaolo . Piacevole sorpresa: museo ricco di dipinti e guida ( Roberta) preparata per una visita di gruppo della durata di un'ora.
Siamo andati in tardo inverno con tutta la famiglia, il costo era scontato, venivano offerti percorsi a tema per i genitori e per i bambini a seconda delle età con merenda finale.Conviene andare più volte perchè la collezione è enorme.
Questo Museo è in realtà la collezione di un eclettico signor Borgogna, morto all'inizio del 1900 lasciando di tutto un po', palazzo compreso. Il che rende il tutto affascinante, anche se non sempre è facile trovare un filo conduttore nella collezione. Molto meritevoli i pezzi aggiunti nel tempo, come gli affreschi strappati da Chiese che sono state in passato abbattute. Se ci si iscrive alla newsletter nel sito si viene informati di un sacco di attività!