Bello bello bello ma faticoso da raggiungere, anche se tutta la città è un pò così. L'ho visitato durante i preparativi del Palio quindi ancora più tirato a lucido del solito con tutte le bandiere dei vari rioni esposte. La piazza antistante con i suoi giardini regala un pò d'ombra.
Domina il colle su cui è costruita la città e lo si può ammirare in lontanza; dalla piazza magnifico panorama. Unico neo: al lunedì è chiuso.
Al Girfalco si sale da Piazza del Popolo, a piedi e per il fornice di Palazzo degli Studi. Passata la fontanella, si prende subito a sinistra la stretta cordonata che conduce all’abside del Duomo.Quassù tre “maschere” si confrontano. Quella sacra del divino, grave di pietra e secoli. Quella profittevole della borghesia, lieve di mattoni ottocento. Quella indifferente del poco verde contemporaneo che ha il solo merito di frapporsi alle due, ché non contendano con troppa disparità di peso. La maschera, nata come facies iniziatica per il rapporto col sovramondo, s’adattò – per il desacralizzarsi dell’uomo – alle finalità circoscritte dell’occultamento e dello straniamento quotidiani. Lo stesso capitò sull’antico Girone.La facciata della Cattedrale resta oggi la maschera duecentesca dell'umbilicus Firmi. La nuova fabbrica settecentesca, anche col consegnargli il campanile, ha convertito questo paramento frontale in un autonomo introibo, memoria ultima oltretutto del confronto col mastio sforzesco. Se un giorno si dovesse mettere mano al Duomo, converrebbe desolidarizzare il retrostante aggregato di fabbrica, per incompatibilità non tanto stilistica ma compositiva e ancor più fisiologica: ché qui la maschera è facies viva che patisce il parassitario neoclassico.Se infatti osservassimo questa facciata non come un ingrediente ostentatamente fermo e verticale, ma come symbolum ingrediendi, essa potrebbe figurare come una grande casula bianca e benedicente col suo pastorale campanario.Lì dirimpetto la facciata impalpabile di Villa Vinci dorme, coi traguardi perennemente occultati dalle sue gelosie, a improponibile rimpiazzo della divelta rocca sforzesca, che fu l’altra testa dell’acropoli un tempo bicefala.Quel tappetino riempitivo e insipido di erbette rasate, i monotoni lecci scapitozzati e il ghiaietto crosciante si deposero qui a travisamento dell’ottocentesca teoria inglese del verde urbano.Quello che si gode dalla balaustrata orientale è un appagante e smisurato spettacolo sulle Marche e la sponda balcanica, ma a quale alternativa e superiore esperienza sarebbe dato partecipare se la grave lacuna dell’acroterio di Fermo fosse risarcita con il concorso di una immaginazione sanamente impulsiva!
Quando, dopo aver percorso la salita che porta al giardino del Duomo ti trovi davanti questa splendida veduta, le gambe si fermano da sole per farti assaporare questo splendore. Il colore bianco della cattedrale contrasta con il blu del cielo e il verde dei pini tutto intorno. dal belvedere alle sue spalle si può vedere il lontananza il Conero verso nord e buona parte del litorale marchigiano verso sud. Una giornata a Fermo per vedere questa meraviglia e ovviamente anche altre, come le cisterne Romane, vale proprio la pena di spenderla.
la cosa più bella di questo posto è quello che c'è fuori dal duomo. è uno spazio enorme, in cui sguardo e anima si perdono, piacevolmente. poche panchine, alberi molto grandi, maestosi. tutto lontano dal resto della città, come se fosse "un altro luogo".l'interno è bello, si visita molto bene e abbiamo avuto la fortuna di godere di una particolarità: la visita era accompagnata da canti gregoriani, che rendevano tutto ancora più particolare. il duomo si compone si due parti: quella "classica" ed una sotterranea, ancora più bella e suggestiva.
Era la settimana del palio dell' Assunta e per questa ricorrenza, sul altare, esposta la tovaglia ricamata con seta e pietre preziose. Bella ed unica ne suo genere, così come il Duomo che risulta essere la quarta edificazione sul colle di Fermo. Bello ma poco il tempo per la visita in quanto chiude dalle 12,30 alle 16.... unica vera nota negativa!!!
Собор находится на вершине и окружен красивым парком. Приятно погулять вокруг. Полюбоваться панорамными видами на море.
è davvero bello... la piazza antistante è un grande giardino con i giochi dei bimbi. Da vedere. Sia la facciata che l'interno sono davvero emozionanti.
Altra perla semi sconosciuta nelle Marche. Se siete in zona andate a vederlo come pure i prospicenti giardini della rimembranza. Notevole anche la cripta.
La Cattedrale metropolitana di Fermo è sempre suggestiva sia per la sua posizione sul Girfalco da cui si può godere di un'ottima vista e circondata da un ampio giardino, sia per la sua grande mole, senza trascurare la bellezza architettonica. Arrivandovi da di fronte ben si nota la sua imponente facciata in candida pietra d'Istria, con un grande rosone ed il portale meravigliosamente decorato. Sono andata il giorno del Palio dell'Assunta quando all'interno campeggiavano le bandiere delle varie contrade cittadine e, non so, mi si è come rinnovata la consapevolezza che la chiesa sia di tutti. Qualche settimana dopo sono tornata e vi si era da poco celebrato un matrimonio, quindi era pieno di fiori bianchi ed un profumato cestino di rose, lisianthus ed ortensie mi è stato offerto in dono. Bellissimo ricordo di queste visite!