Spettacolare esposizione dei dipinti, originati dalla sua frequentazione con gli sciamani.La mostra è all'interno dell'antica chiesa di San Marco, dove si possono ammirare pregevoli affreschi.
Io e la mia famiglia abbiamo visitato la mostra in giorno di Pasqua. Avevo fatto i biglietti on line (come sempre quando posso....giusto per evitare code e lungaggini). Ho chiesto di accedere alla mostra benché avessi prenotato in altro orario. Eravamo arrivati in anticipo e cortesemente la biglietteria ci ha permesso di entrare poiché non c'era in quel momento troppa affluenza. Splendide le opere di Kandinsky esposte, dal mio punto di vista valorizzate anche dall'allestimento. Molto ben fornito il book shop. Abbiamo parcheggiato in prossimità della Stazione FS di Vercelli e da lì l'Arca è facilmente raggiungibile a piedi in pochi minuti. Una passeggiata resa anche più gradevole dalla presenza della Basilica di Sant'Andrea che vale la pena visitare lungo il percorso.
Non amo l'arte "moderna", ma il contesto del luogo (ex Chiesa abbaziale di San Marco, di fondazione duecentesca, colma di affreschi, opera di artisti vercellesi) dov'è ubicata...mi è piaciuta molto!Mostra molto curata, anche se pochi "bei pezzi", personale gentile....insomma....amante o no...secondo me vale la pena di andarci!
antica chiesa poi mercato ed ora un polo museale molto importante con mostre legate soprattutto con i musei Guggenheim.
Da qualche anno, la piacevole cittadina vercellese, riserva gradite sorprese agli amanti dell'arte. Presso l'Arca della Chiesa di San Marco va verso la fine l'edizione 2013 della mostra "gli anni Sessanta nelle Collezioni Guggenheim". Il tema di quest'anno è l'arte europea e americana degli anni Sessanta del Novecento: siamo alla presenza di capolavori di Fontana, Rauschenberg, Warhol, Lichtenstein.Le opere non sono numerose ma rappresentative del particolare momento che corrisponde alla svolta cruciale della cultura artistica mondiale, attraverso il confronto tra gli artisti USA e quelli europei. Siamo di fronte ad una evoluzione della dimensione della cultura visiva, si sperimenta, si aprono nuove frontiere per gli artisti.Da segnalare l'audioguida compresa nel prezzo del biglietto.Davvero soddisfatto per questa bella giornata. Una nota negativa, i ragazzi presenti in biglietteria erano un pò troppo "vivaci": urletti, risate e voce alta infastidivano i visitatori. Ci vorrebbe, da parte del personale, un pò più di sobrietà!Da visitare la Chiesa di San Marco alla fine della mostra.
l'arte moderna è sempre un po' difficile da vedere, figuriamoci comprenderla... ma sicuramente molto affascinante! é incredibile che una città come Vercelli ospiti collezioni del genere, e per fortuna!! Opere meravigliose, ma devono piacere ovviamente. L'8 marzo l'arca ha anche aderito ad una bellissima iniziativa: ingresso gratis (audioguida compresa) per tutte le donne: che bel modo di festeggiare! L'unico neo per me è l'ingresso un po' caro per solo 2 sale di esposizione, rispetto ad altri musei, penso ad esempio a Torino, di ben altre dimensioni......
Mostra interessante e ben articolata. Ricercate le opere di Kandinsky esposte, valorizzate anche dall'accostamento alla cultura sciamanica.Buone anche le audioguide comprese nel prezzo d'ingresso. Singolare e molto promettente incontrare eventi di questo genere in cittadine come Vercelli soprattutto quando si tratta di arte moderna . Molto ben fornito il book shop. Personale disponibile.Abbiamo parcheggiato in prossimità del centro vicino Stazione FS, una passeggiata gradevole di alcuni minuti. Molto interessante è anche il centro storico con la particolare sinagoga (aimè per lo più chiusa al pubblico)
un museo super interessante da visitare con calma.Personale gentile e disponibile e visita che scorre grazie a delle strepitose videoguide che accompagnano con commenti interessanti le varie tappe della mostra.Un poco difficle arrivarci e praticamente impossibile il parcheggio.Per fortuna con una passeggiata si arriva subito agli estremi del centro storico dove qualche posto macchina in piu' è disponibile
Con l'espressione teoria delle finestre rotte si indica quella particolare forma di gestione del territorio secondo cui non vengono tollerate le piccole trasgressioni che, se trascurate (e non corrette e/o sanzionate subito), potrebbero generare fenomeni di emulazione.Domenica scorsa sono stata a Vercelli, lo faccio ogni anno per visitare la mostra della collezione Guggheneim. Ogni anno trovo questo evento irrinunciabile per ricchezza di informazione e organizzazione. L'area espositiva è fantastica: un tempio di epoca medievale che per anni era stato adibito a mercato ortofrutticolo e abbandonato, con i suoi affreschi e splendori architettonici all'insulto urbano. Finalmente, qualche anno fa, è stato recuperato, e destinato ad area espositiva da qualche mente illuminata. Non così è per il resto della città che langue in totale abbandono. Da 4 anni scendo alla stazione e vedo, come un pugno allo stomaco i ruderi dell'antico ospedale (raro esempio del '200) coperti dal velo, in questo caso pietoso, del polietilene che indica solitamente un recupero in atto ma che nella fattispecie ha come unico scopo di celare un abbandono vergognoso. Stessa sorte per il resto del centro storico, dove la gran parte dei monumenti è diroccata e lungi dall'essere salvati e valorizzati sono attorniati da costruzioni contemporanee del peggior esempio di follia cementificatrice dagli anni '50 ad oggi.Abbiamo la fortuna di vivere in un museo a cielo aperto, ovunque andiamo, in Italia ci troviamo di fronte a testimonianze della grandezza della mente umana e le disprezziamo e insultiamo in questo modo.A Vercelli non c'è neanche la scusa del terremoto. Ci sono i Vercellesi, i più grandi produttori, per qualità, di riso mondiale, tanto che nel 1798, il terzo presidente americano, Jefferson venne qui per capire come mai in carolina la qualità del riso non fosse eccellente come qui. Ed ecco che a 20 km da vercelli, oggi sorge la più grande discarica di rifiuti radiottivi di Europa che sta irrimediabilmente inquinando la falda freatica!Ma vendiamolo questo paese! piuttosto che lasciarlo morire in questa maniera indecorosa diamolo a popoli che attraversano l'oceano per venirlo ad onorare.
Prima di ARCA parliamo di Vercelli, cittadina a misura d'uomo. Il centro storico è molto..storico. Il personale dell'Arca è gentilissimo, attento e preparato, le opere, per chi ama l'arte contemporanea e moderna, sono veramente superbe. Magari non proprio tutte hanno riscontrato il mio gusto ma sicuramente una visita la merita soprattutto pensando a Peggy Guggenheim che ha fatto vivere artisti al tempo magari considerati imbrattatori di tele. Tornerò a Vercelli sicuramente perchè vi sono tantissime mostre o musei o chiese da visitare.